mercoledì 29 agosto 2012

La Germania vista dagli scrittori europei: Bernard-Henri Lévy

Cosa dicono di noi gli scrittori europei (1a parte)

Articolo in lingua originale:

Europas Schriftsteller: Wie wir euch sehen

Un intero continente in crisi: Ovunque aleggia la minaccia della bancarotta, del collasso economico e della disoccupazione di massa. Molti europei sono quindi in collera con la ricca Germania e il governo di Angela Merkel: ma noi tedeschi siamo davvero così potenti? Siamo noi che tormentiamo l’Europa? Otto scrittori di Eurolandia hanno detto cosa pensano di noi.


Bernard-Henri Lévy (Francia)

E’ strano, ma non è da me, credere a questa storia della “arroganza tedesca”. In verità ci sono state talvolta alcune dichiarazioni che si sarebbero potute evitare, come quella recente del ministro delle finanze bavarese Markus Söder, che sosteneva senza mezzi termini di voler buttar fuori dall’eurozona la Grecia (“A un certo punto tutti devono tornare a casa dalla mamma, ed è arrivata l’ora anche per i Greci”). Ma prendiamo in esame le dichiarazioni di Angela Merkel in questi due anni. O quelle dei suoi collaboratori di gabinetto più in vista. Naturalmente queste persone possono anche commettere degli errori; la loro ossessione per l’austerità e per il pareggio di bilancio, oserei dire senza ombra di dubbio, sono forse sbagliate, e sicuramente degne di essere analizzate. Ma arroganti?
Ma perchè vogliamo a tutti i costi circoscrivere la Germania in questo ruolo, nel suo “passato, che non passerà”? Dall’epoca del “conflitto tra storici” 25 anni fa o anche dalla vicenda Walser 12 anni fa, è passata molta acqua sotto i ponti. La classe politica tedesca, secondo me, oggi è molto più consapevole di queste vicende del passato. Di questa assenza-presenza di ciò che è stato rimosso, del pericolo del loro ritorno e quindi della necessità di fare il possibile per tenerle alla larga.
Sono i britannici a comportarsi in maniera arrogante e anche nelle dichiarazioni di qualche ministro francese si scorge qualche traccia di arroganza. Senza dubbio dalla Grecia arriva un'incessante minaccia di disastro, che può essere considerata in un certo senso arroganza. Ma questo continuo parlare di arroganza tedesca: potrebbe servire a tranquillizzare le perone e allo stesso tempo a consentire loro di far rivivere antichi luoghi comuni e in questo modo a evitare le proprie personali considerazioni; non mi sembra che ciò corrisponda alla realtà.

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