venerdì 5 ottobre 2012

Crisi nel settore automobilistico in Germania

Auto-Krisengipfel im Kanzleramt
(Articolo in originale)

Traduzione di Claudia Marruccelli



La peggiore crisi delle vendite sul mercato europeo nella produzione di automobili su vasta scala colpisce duramente l'industria tedesca. Lunedì numerosi dirigenti del settore sono stati ricevuti dalla Cancelleria. Essi contano di ottenere almeno un programma federale di acquisti - ma hanno in serbo molte più richieste.
Lunedi primo ottobre i dirigenti della Volkswagen, Daimler, BMW, Ford, Opel e le altre società del settore si sono incontrati a Berlino con la cancelliera tedesca. Tra gli ospiti c'era anche il presidente della VW Martin Winterkorn, secondo quanto è stato riferito dagli ambienti dell’industria automobilistica. Ufficialmente si tratta solo di un incontro previsto da tempo con Angela Merkel (CDU) e quattro dei suoi ministri, per accelerare l’introduzione delle auto elettriche in Germania. Ma ufficiosamente, se si tiene conto dei recenti sviluppi della crisi nel settore automobilistico nel mercato europeo su larga scala, la peggiore degli ultimi venti anni, potrebbe trattarsi anche del tentativo di dare una spinta al settore. Le aziende hanno già tagliato le previsioni di vendita, ridotto la produzione, e stanno pensando di non rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato. La crisi colpisce soprattutto Ford, Fiat, Opel e Peugeot, ma si sta facendo sentire lentamente anche alla VW e alla Daimler.


Incentivi per l’acquisto di auto elettriche?In questa situazione, le aziende automobilistiche si aspettano almeno un programma di rinnovo del parco auto nella pubblica amministrazione con l’acquisto di auto elettriche. Il presidente della VW e i suoi colleghi della BMW e Daimler, Dieter Zetsche e Norbert Reithofer, sarebbero anche del parere di richiedere finanziamenti statali rivolti al pubblico per l'acquisto di auto elettriche. In realtà, tempo fa il ministro dell'Economia tedesco Philipp Rösler aveva respinto tale proposta. Ma la disponibilità potrebbe aumentare perché stanno arrivando ​​sul mercato i primi veicoli provvisti di accumulatori elettrici di produzione tedesca e quindi oltre all’intervento da parte di aziende straniere come la General Motors e la consociate tedesche Opel e Ampera Elektro Auto o la francese Renault-Nissan, un acquisto con contributo statale tornerebbe utile.
La prima sarà la Daimler con la versione elettrica della Smart, che sarà consegnata nelle prossime settimane. Seguiranno l'anno prossimo la Volkswagen con la piccola UP e la BMW con la i3, una vettura compatta costruita in fibra di carbonio. In Francia, sono già in vendita auto elettriche con contributo statale fino a 7000 euro.
BMW i3 (elettrica)

Non basta incentivare la ricerca
Nel corso della riunione di Berlino si è anche parlato di raddoppiare, per il 2012 e il 2013, l'erogazione degli incentivi per sostenere la ricerca nel campo delle auto elettriche, fino a un miliardo di euro. I progetti presentati, dal punto di vista dei ministeri, sarebbero insufficienti alle necessità dell’industria. Sarà Henning Kagermann, ex manager di SAP (multinazionale europea per la produzione di software) e attuale presidente della Piattaforma Nazionale per la Mobilità Elettrica, a spiegare come si procederà in futuro. La terza relazione della rete di dirigenti del settore, accademici e rappresentanti della politica doveva essere approvata ancora nel mese maggio, ma è stata consegnata alla cancelliera solo ora.
Secondo il rapporto, pubblicato sul Frankfurter Allgemeine, l'obiettivo del governo federale sarebbe di mettere in strada in Germania milione di auto elettriche entro il 2020 grazie solo ad ampi fondi statali. I dirigenti del comitato consultivo, i più importanti manager di aziende automobilistiche, chimiche, energetiche e tecnologiche presenti richiedono oltre al finanziamento alla ricerca, pari a un miliardo e già concesso, diverse centinaia di milioni di euro, per la costruzione di una infrastruttura di ricarica pubblica e altri incentivi non monetari.
Volkswagen Up (elettrica)

Industria: l’obiettivo per il 2020 non sarà facilmente raggiunto
Finora, l'esenzione dalla tassa automobilistica per le auto elettriche è stata estesa a dieci anni, è previsto un programma di appalti pubblici ed è stata promessa una riduzione della tassa casa automobilistica per le auto di servizio elettriche. Ma questo non basta agli industriali. Secondo il rapporto, con gli attuali finanziamenti verranno messe su strada entro il 2020 al massimo 600.000 auto elettriche. Per raggiungere l'obiettivo ancora lontano di un miliardo, gli industriali richiedono norme speciali per la l’abbattimento dei costi di acquisto e prestiti a tasso agevolato da parte della banca statale KfW (Banca tedesca istituita in Germania nel 1947 per finanziare la ricostruzione). Inoltre, sarà richiesto un incentivo fiscale diretto di € 150 per kilowatt-ora sfruttato nelle auto elettriche. L’Industria spera anche di ottenere la costruzione di 150.000 impianti di ricarica.

Potere d'acquisto a livelli minimi negli ultimi venti anni in Germania

Kaufkraft so niedrig wie vor 20 Jahren
(articolo in lingua originale)
Traduzione di Claudia Marruccelli



Le retribuzioni attuali dei lavoratori tedeschi hanno un potere d’acquisto paragonabile a quello di venti anni fa. Secondo quanto reso noto dall'Istituto per l'Economia Tedesca, dal 1991 i salari netti sono aumentati di pari passo con i prezzi.
Nel 2011 quindi un lavoratore per un'ora di lavoro ha guadagnato il 45 per cento netto in più rispetto a 20 anni fa. I prezzi sono saliti nello stesso periodo del 43 per cento. Così ora per il paniere di spesa vale  lo stesso numero di ore dei primi anni ‘90.

Ciò che un lavoratore medio può permettersi lavorando per lo stesso numero di ore, dipende dalle preferenze dei consumatori. Una bottiglia di Kölsch (la birra di Colonia) richiede allora come oggi l'equivalente di tre minuti di lavoro in fabbrica o in ufficio. Per una cotoletta di maiale, viceversa occorrevano invece di 36 minuti per ogni chilo di carne, solo 30 minuti di lavoro.
Anche per l'abbigliamento l’aumento dei prezzo è relativamente aumentato rispetto a quanto percepito nel 1991. Solo con il prezzo della benzina i salari tedeschi non sono riusciti a tenere il passo: per un pieno di carburante nel 2011 hanno dovuto lavorare quasi due ore in più rispetto a venti anni fa.

L'Islam fa parte della Germania

Merkel – "Der Islam ist ein Teil von uns"
articolo in lingua originale

Traduzione di Claudia Marruccelli


In occasione di una videoconferenza con i membri del CDU Angela Merkel ha invitato a una maggiore tolleranza nei confronti dei mussulmani. Occorre fare una distinzione tra islamisti e Islam, ha detto la cancelliera.

La cancelliera tedesca Angela Merkel (CDU) ha chiesto maggiore tolleranza nei confronti dei mussulmani. In una videoconferenza con i membri del partito CDU, mercoledì sera, alla domanda se l'Islam si potesse considerare parte della Germania, il segretario generale del partito ha così risposto "Dobbiamo essere aperti e accettare il fatto che l'Islam è parte di noi".

La Merkel ha anche aggiunto: "Forse dovremmo, come cristiani, preoccuparci di più della nostra religione e parlare di più del cristianesimo, invece di avere paura dell'Islam".
La Cancelliera ha sottolineato che oggi più di tre milioni di mussulmani vivono in Germania. "Dobbiamo assolutamente fare attenzione di non fare di tutt’erba un fascio", ha ammonito.
La maggior parte dei mussulmani residenti in Germania si è dissociata, “prendendo le distanze” dalle azioni violente generatesi durante le manifestazioni contro il recente film anti-islamico. La Merkel rivolta ai politici presenti al collegamento, ha indirizzato un ammonimento a chi considera gli islamisti come rappresentanti l’Islam in Germania”.

L'assegno nucleo familiare un "atto di giustizia"
Inoltre, la Merkel si è espressa a proposito dell’assegno per il nucleo familiare. "Mi batterò per assicurare che venga approvato", ha detto. C'è nel dibattito attuale, la paura che gli asili nido a tempo pieno (Kitas) possano essere considerati un’alternativa all'assegno familiare. Si tratta di permettere ai genitori stessi di vivere il proprio progetto di vita, ha detto. Pertanto, è un atto di giustizia perseguire il diritto legale di un posto negli asili nido a tempo pieno, ma anche quello dell'assegno per il nucleo familiare.
Nella conferenza andata in onda sul sito ufficiale Internet, che è durata un’oretta, un software internet dalla sede centrale della CDU a Berlino ha permesso ai rappresentanti e i funzionari del partito di restare collegati e interagire con la Merkel.